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La natura è tra le pagine di un libro: casa editrice Edizioni Minerva

Oggi voglio presentarvi Edizioni Minerva, una casa editrice che ha saputo cogliere l’essenza del nostro animo proponendoci questi bellissimi libri.



Per me LA LEVATRICE di Giovanna Tanelli Bulbarelli, una raccolta di racconti che sono testimonianze reali di vita vissuta da doule e levatrici nella prima metà del secolo scorso. Un mestiere antico, anzi primordiale strettamente legato al lato più tellurico del femminile, tanto che spesso le levatrici venivano scambiate per streghe, oppure le streghe per levatrici - che è poi la stessa cosa. Anche se non mancano controsensi, ad esempio nell’affermazione che si diventa donna, una donna vera quando si diventa madri. Oppure il rifiuto di far abortire una donna che ha subito violenza. D’altronde i tempi erano quelli e la lotta femminista stava appena cominciando.


Per Dafne, che ama gli animali e da grande vorrebbe fare la veterinaria, due preziosi quaderni cartonati che contengono ognuno un racconto diverso che narra storie di animali e del rapporto dell’essere umano con la natura. 


IL CERVO E IL BAMBINO di Francesco Vidotto in cui la storia è narrata dal punto di vista di un grande e vecchio cervo morente, ucciso dal padre di un bambino di cinque anni, che vedendolo morire lo abbraccia con tutta l’innocenza e l’amore che la sua tenera età gli suggerisce. L’anima del cervo, o la sua pelle, decidono di aprirsi al bambino e di narrargli della sua lunga vita tra le montagne  e di come aveva conosciuto l’essere umano.


IL GRANDE CUCCIOLO di Stefano Rocchetti è la storia di Bruno e Jack, un bambino di sette anni e il suo amato cane. Insieme formano una coppia fissa, inseparabile, e poi Bruno trova anche il gatto Barbanera con un occhio solo e il coniglio Cirillo e tutti insieme formano una squadra fortissima, finché non arriva un nuovo amico, il Grande Cucciolo. Ed è coì che Bruno inizia a salvare gli animali. 


Per Leo e Bianca, UN OCCHIO VERDE E UNO BLU di Sabina Guidotti e Alma Di Pietro con le deliziose illustrazioni di Rita Cardarelli. Un albo illustrato davvero molto particolare, che introduce almeno due temi molto importanti come la gestione di una disabilità, come il disturbo visivo, e l’abbandono dei cani. Come scrive Antonio Faeti “può dirsi unico perché è didatticamente efficace e anche limpidamente elegante.”


Anche se sei diverso, e nessuno vuole giocare con te, magari perché hai un occhio di un colore diverso dall’altro, l’immensità della vita, la sua infinita potenzialità può far sì che prima o poi potrai incontrare qualcuno come te. E non deve trattarsi per forza di un essere umano, potrebbe essere una pianta o un animale. Nel caso di Giulio, un’anziana cagnolina, nonna Lia, che viene salvata dalla tristezza e dalla solitudine del canile in cui è stata abbandonata. 


“Anche se hanno un occhio verde e uno blu,

insieme riescono a vedere il mondo di mille colori.”







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