Applicando ciò che scrive Friedrich Schulze a proposito delle storie d’amore, che hanno tutte caratteristiche simili, alle storie tristi, sono giunta alla conclusione che se è vero che tutte le storie tristi sono simili, è anche vero che quelle delle donne sono più tristi, ma lo sono ancora di più quelle di chi non si riconosce nel binarismo di genere, di chi è fluido, nel senso che intende in maniera non rigidamente definita in base al sesso, la propria identità. Questo perché in generale, a prescindere da come ci si voglia raccontare le cose, più ci si allontana dall’ideale dell’uomo maschio, bianco ed eterosessuale, più la vita si fa dura. Potrebbe sembrare a molti una banalità, ma non lo è e non penso soltanto alla politica di Trump. Anche quando mi capita di parlare con persone che non si sono mai approcciate al femminismo o ai gender studies , mi rendo conto che il genere non viene inteso come un costrutto sociale, ma ancora come un fenomeno biologico. In poche...
Gli ultimi giorni di questo intenso mese di gennaio del 2025, ho avuto la fortuna di incontrare l’autrice Marilù Oliva. È stato in occasione della presentazione del suo nuovo libro: La Bibbia raccontata da Eva, Giuditta Maddalena e le altre , organizzata dalla casa editrice Solferino . Da qui mi è venuta l’idea di farle questa intervista. Come è nato questo libro? Ho ritrovato un manoscritto in una scatola in cantina, durante un trasloco. Era di mio padre. Il manoscritto ritrovato è stato per secoli un artificio letterario ricco di fascino che ha avuto molta fortuna e che si ricollega al concetto dell'immaginario pseudobiblion. Penso al “Don Chisciotte”, a “I promessi sposi”, a “Il nome della rosa”. Ma nel mio caso il manoscritto era vero. Un dattiloscritto, per l'esattezza. Ingiallito dal tempo, rinvenuto per caso nella cantina della casa vecchia e custodito con cura. Che per me ha un valore inestimabile, perché è la sua voce appassionata che parla, è la sua penna ch...