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Piranesi: ovvero il risvegliarsi di Platone nel labirinto

Dopo tanto tempo, con Piranesi ritorno a parlarvi con immenso piacere del mito.   E’ vero, il fatto che il fantasy sia legato al mito e’ risaputo e non vi dico nulla di nuovo. Ma questo libro e’ mitologia in tutti i sensi perché parla di una Conoscenza, quella degli antichi, presocratica e prerazionale che cerca la Verità ed è contrapposta alla scienza. Cosa è questa conoscenza se non il mito ? Essendo irrazionale e’ anche estremamente pericolosa, sì perché accoglie nel suo seno il sacrificio umano come pratica accettabile. Il sacrificio in nome di che cosa? Della Bellezza, che - attenzione - non c’entra nulla con la possibilità di trovare qualcosa di bello nel mondo, ma con l’Idea stessa di bellezza comune a tutto ciò che è bello. Si tratta della perfezione irraggiungibile su cui si infrangono le onde del mare e si riflettono le stelle di un cielo mai visto prima. “Non capisco perché tu dica che in questo mondo posso soltanto vedere una rappresentazione” ho detto con una cer

BLACK BUTTERFLY: LA MEMORIA DELLE FARFALLE

“Una farfalla tutta nera riempie lo spazio bianco. (…) E’ la farfalla più rara al mondo, gli scienziati impazziscono per questo esemplare. Studiano la sua memoria, dicono che quando passa dallo stato di crisalide a quello di farfalla accenda la sua memoria. Del prima non ricorda nulla.”  “Come me.”  “Sì, ed è bellissima, come te.” - La memoria delle farfalle , A. Piscopo «Non v'è dunque da stupirsi se può fare riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e  di tutto il r esto. Poiché […] ha tutto appreso, nulla impedisce che l'anima, ricordando (“ricordo” che gli uomini chiamano apprendimento) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre […]. Cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza». - Menone , Platone Sarebbe bello ritornare ad avere sedici anni, ma con la consapevolezza dei trenta. Una vita dentro una vita.  Così è per Giulia, la protagonista del bellissimo romanzo LA MEMORIA DELLE FARFALLE di Annamaria Piscopo, che così giovane, ha g

IL DIO DELL’AMORE NON HA REGOLE

Non avere regole significa essere liberi? Quando penso all’amore qualsiasi tipo di amore esso sia, penso che non possa essere definito tale se non include il concetto di libertà. Libertà di essere se stessi, ma anche di perdersi nell’altro. E soprattutto di scegliere l’altro. Questo non vuol dire che non ci siano regole, ma semplicemente che queste regole non sono quelle dettate da una determinata società in uno specifico momento storico.  Nell’antichità greca, ad esempio, è solo nel mito che Eros era un dio armato di frecce da scagliare in totale aribitrarietà, nella società invece sessualità e sentimento erano costretti in rigide regole coniugali, che prevedevano pochissime libertà effettive. C’è una bella differenza dunque tra ciò che nel mondo greco viene raccontato nei miti e ciò che accade nella società.  Allora perché rivolgerci al mito? Sebbene i miti siano molto diversi dalla storia non sono neanche semplici favole: sono racconti tradizionali, trasmessi in orig