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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Splendi come vita, intervista all'autrice Mariagrazia Calandrone

Questo libro  parla a tutte le donne, perché tutte le donne in un modo o nell’altro, prima ancora di essere donne sono state figlie. Questo certo vale per tutte le persone, perché tutti in qualche modo, dal momento che veniamo al mondo siamo figli di qualcuno. Anche e soprattutto se veniamo adottati. Forse in questo caso siamo doppiamente figli. Ma non voglio divagare. Il punto per l’autrice non è affatto questo, perché benché la sua storia sia un fatto di cronaca e sia stata appunto adottata, dalle sue parole emerge chiaramente che per lei non è mai stato una questione di contrapporre la Mamma Vera a quella adottiva. Anzi. Un amore profondo e viscerale l'ha da sempre legata alla sua mamma. Un amore indissolubile così totale e totalizzante che porta per forza ad una delusione.  Il fatto che mi sono chiesta leggendo i libro, dove ogni pagina, anzi ogni riga regala una poesia, è quando è possibile sganciarci dal nostro ruolo di figlie? Intervista a Mariagrazia Calandrone:  1. Leggend

"Il giardino dimenticato", quando spuntano le "ali". Intervista all'autrice

Il giardino dimenticato   è un testo poetico in tutto e per tutto già solo dalla scelta della carta che sembra essere antica, ruvida al tatto, quasi ingiallita. Con scritte eleganti e magnifiche illustrazioni per sognare la natura in tutto il suo magnifico splendore. Topoi e simboli archetipici ci accompagnano pagina dopo pagina alla scoperta di un giardino ai confini con la città, in qualche modo facilmente raggiungibile, ma al contempo precluso a chi l’ha dimenticato. Ricordandoci almeno nei sogni che cultura e natura non possono e non devono essere separati. Non c’è cultura senza natura, non c’è progresso senza radici. Intervista all'autrice Carlotta de Melas: 1. Alcuni personaggi della storia come la bambina abbandonata, il cane e il giardiniere hanno a mio avviso un profondo significato simbolico, puoi dirci qualcosa di più a riguardo ?⁣ Raccontano di noi stessi e delle nostre emozioni, soprattutto della paura, ma al contempo parlano del bisogno di cura e di essere amati. Il G

Kairòs, la felicità dell'attimo: intervista a Rosa Tiziana Bruno, autrice del libro

Un viaggio nell’antica Grecia di 2500 anni fa alla scoperta di Paestum - Poseidonia anche grazie alle favolose mappe del parco archeologico di Paestum e Velia, alle ricche metafore dell’autrice Rosa Tiziana Bruno, così come alle delicate illustrazioni di Natasha Stolz che rendono questo libro un’esperienza unica! “Infatti il kairòs è proprio questo. È l’occasione inattesa, il momento opportuno di cui hai approfittato” “L’occasione?” “Sì, kairòs è l’incontro tra quello che facciamo e il tempo che scorre. L’istante irripetibile e prezioso” Intervista a Rosa Tiziana Bruno, autrice di Kairòs, un giorno in Magna Grecia : 1. Puoi parlarci di Kairòs. Un giorno in Magna Grecia e di come è nata l’idea di questo romanzo per ragazzi? Ho sempre amato l’idea di viaggiare nel tempo, alla ricerca del segreto che muove il cammino dell’umanità e di tutti gli esseri viventi. Scrivere un romanzo storico offre l’opportunità di intraprendere questo incredibile viaggio, soprattutto se chi scrive de

Il femminismo come stile di vita, Il libro di Itziar Ziga

Il femminismo e’ uno stile di vita. Che lo si voglia o no. Che lo si scelga o no Esiste,  E ha cambiato la storia. Il femminismo e’ uno stile di vita. Che lo vogliamo o no Che lo scegliamo o no. Almeno adesso abbiamo una scelta. A perenne ricordo che ci sono anche uomini buoni. Mi ha ispirato questi versi la giornalista transfemminista Itziar Ziga. Nel suo libro dedicato a sua madre " La felice e violenta vita di Maribel Ziga ", l'autrice tratta l’importanza storica del femminismo in maniera molto personale, come via d’uscita dallo “stato di minorità” a cui sono  da sempre  relegate  le donne nella nostra società dominata da ciò che ella definisce il “vampirismo patriarcale”.   Il patriarcato, dunque, inteso come sistematica sottomissione della donna a partire dal Medioevo e dalle caccia alle "streghe" bruciate al rogo.  "Noi donne siamo cresciute per secoli in un mondo costruito contro di noi, soprattutto da quando bruciarono le nostre sore

UN LABIRINTO IN MARE

I miti col loro fondo di verità e leggenda non sfuggono alla deformazione dei racconti, agli inganni che gli uomini aggiungono e amplificano.” Un labirinto in mare  di Matteo Pizzolante mette in scena in una Grecia lontana l’eterno incontro-scontro tra logos e mythos: in altre parole tra ciò che è razionale e ciò che invece non lo è. Nel labirinto di Asteronte, il Minotauro, luogo mitico e ancestrale legato agli abissi della mente umana, metafora della nostra corruttibilita’, sono solo le parole - il logos - appunto, a creare la realtà. “Le parole sono il suono per far vibrare il mondo e le sue Cose. Con tutte le parole del mondo io potrò costruirlo qui, il mio mondo, fatto di parole che prendono vita, che volano o scavano o nuotano e tutte col proprio colore o luogo.” Il protagonista è Ipnomaco anziano pescatore-spettatore e fanciullo innocente. L’unico che   spinto dalla curiosità di bambino finisce nel labirinto del Minotauro e riesce a sopravvivere all’atrocità dell’incontro con