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Visualizzazione dei post con l'etichetta Ingiustizia

MY MISSION: DESTROY GILEAD THROUGH KINDNESS AND SISTERHOOD

  IL RACCONTO DELL’ANCELLA “Guardo in basso, sul marciapiede, attratta dai piedi delle donne. Una indossa sandali aperti in punta, ha le unghie dipinte di rosso. Ricordo l’odore dello smalto, che si arricciava quando ci si dava la seconda mano troppo presto, la pressione del collant liscio aderente sulla pelle, la sensazione delle dita dei piedi spinte verso l’apertura dei sandali da tutto il peso del corpo. La donna con le unghie smaltate si appoggia prima su un piede poi sull’altro. Vorrei mettere quei sandali, me li sento addosso. L’odore dello smalto delle unghie mi ha dato una nuova sensazione di avidità.” (cit. con 1 modifica) Durante tutta la lettura del libro mi son sentita come se stessi giocando al gioco “maschi contro femmine” con i miei compagnetti delle elementari. In pratica ci si divideva in due squadre una di soli bambini e una di sole bambine e ci si rincorreva per il cortile della scuola durante la ricreazione. Da piccola ero un maschiaccio, pensavo che un masch

LO STRAPPO E IL DIO DELLE PICCOLE COSE - ARUNDHATI ROY

LO STRAPPO E IL DIO DELLE PICCOLE COSE - ARUNDHATI ROY Non potete immaginare la mia gioia nel trovare in copertina su Internazionale un articolo della mia scrittrice indiana preferita, Arundhati Roy. L’articolo parla di come il Covid-19 rappresenti  per l’India e per i paesi più poveri, in cui milioni di persone vivono in baraccopoli senza assistenza sanitaria una vera e propria catastrofe, e mi ha riportato involontariamente al suo romanzo d'esordio, uno dei libri più belli che io abbia letto negli ultimi tempi:  IL DIO DELLE PICCOLE COSE.  L’ho scoperto trovandolo citato in un romanzo di un’altra autrice internazionale che adoro, un’autrice turca, Elif Shafak, e mi ha colpito tantissimo. Innanzitutto per i diversi livelli temporali che l’autrice indiana riesce a creare, in un rimbalzo coerente tra passato, presente e futuro, e poi per il modo in cui - quasi come nell’eterno ritorno dell’uguale tanto evocato da Nietzsche - tutte le 300 pagine del suo libro riescano a co