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Visualizzazione dei post con l'etichetta Recensione

Taji, una donna ribelle di Inaam Kachachi

Chiuso il libro, un gran rimpianto per saperne così poco di storia contemporanea del Vicino Oriente. Avrei voluto saperne di più effettivamente di paesi chiamati in causa quasi come fossero personaggi a fianco dei protagonisti umani del libro di Inaam Kachachi. Un libro scritto da dentro quelle realtà storiche che giustifica l’assenza totale di mediazione per il lettore europeo. In fondo si può dare per scontato il dovere di conoscere, perché i motori di ricerca li abbiamo. Ma si dovrebbe continuare a cercare, nomi di periodi politici, di personaggi storici, capire se invece altri sono filtrati dalla prospettiva del romanzo o meno. Questo però fa perdere il filo. Esiste una persona vera dietro il nome del crudele Professore, rampollo della casa reale, che imperversa nella vita dei sudditi e distrugge il futuro da violinista dall’orecchio assoluto di Widyan, assordandola con un orrendo contrappasso?  È a questa profuga irachena sorda e svantaggiata stabilitasi a Parigi che è affidato lo

Lasciami entrare, recensione al thriller nordico di Lindqvist

Nessun pericolo di anticipare l’inaspettato della trama. Copertina e quarta di copertina annunciano bene l’argomento: horror vampiresco. Questo anche se la serie dei tascabili Marsilio si intitola “giallosvezia”.  A chi non piacesse il genere tuttavia, la sorpresa c’è perché la dinamica fra i due protagonisti nasconde piani di lettura inattesi, che possono affiorare anche tempo dopo la lettura…È a questi che è interessante volgersi per una riflessione sui vampiri attorno a noi, quelli bulli, quelli con una violenza dentro che può risucchiare tutto all’intorno, levare dignità e energie soprattutto quando rivolta ai più deboli, quelli che non sanno proprio come difendersi perché di per sé portatori di deficienze fisiche da cui devono difendersi. Queste sono le forme di vampirismo che subisce il protagonista non-vampiro. E il vampiro? A sua volta vampirizzato dal suo stesso essere vampiro deve difendersi da se stesso. C’è da domandarsi come John Ajvide Lindqvist abbia potuto immedesim

Le notti senza sonno, recensione di un noir labirintico nel cuore di Milano

"Ogni grande città ha una doppia anima. Quella scintillante, produttiva e placida del giorno e quella oscura, parassitaria e spietata della notte. Solo sovrapponendo il pascolo del gregge e il territorio dei lupi si compone la vera mappa di una metropoli. Milano non fa eccezione, l’esercito invisibile che tutte le notti invade il centro e le periferie ha mille volti e altrettanti nomi. La maggior parte dei cittadini preferisce pensare che nella città perfetta tutto vada bene e che il rischio di cadere in un’imboscata non la riguardi." Una Milano che di giorno è in un modo e di notte in un altro. Stratificazioni di ceti, etiche, mestieri, realtà, quartieri, luci e climi, dal San Raffaele a San Siro e poi a cerchi concentrici, proprio così come è Milano. Apparentemente un’insalata, ma nella quale l’autore si districa benissimo con uno sguardo al contempo di chi viene da fuori, Savona, ma si sente dentro una Milano che mostra di amare e in qualche modo di voler curare, recuperan

Le lettere di Esther di Cècile Pivot

Un epistolario scritto a mano con carta e penna nell’era della digitalizzazione quanto meno incuriosisce, così come attrae la scelta dei caratteri di stampa del libro che sembrano recuperati da qualche vecchia Olivetti. Ciò che appare non è una raccolta di lettere trovata in qualche cassetto di un mobile del passato, ma da un Laboratorio di Scrittura ideato e proposto da Esther, una matura signora libraia di Lille, per offrire la sua collaborazione al miglioramento del proprio stile di scrittura a chiunque volesse avvalersene.  L’idea del Laboratorio è nata nella mente di Esther per la sua personale esperienza  durata anni di corrispondenza col proprio padre, e non per motivi di lontananza, ma per bisogno di confrontarsi, raccontarsi, corrispondere. Per Ester nulla può essere più efficace dei segni grafici impressi sulla carta da una penna che vi trasmette pressioni, pulsazioni che partono dalla mente e arrivano al cuore attraverso la mano. Saranno cinque i corrispondenti che accetta

Recensione di "Valdombra", con intervista all'autrice Martina Folena

Da amante della natura, ma in particolare delle api e dei fiori - per i quali, oserei dire, ho una passione pari quasi a quella per la lettura -, non potevo che restare incantata da questo libro per ragazze e ragazzi scritto dalla bravissima cantastorie Martina Folena. Infatti, la storia di Valdombra   e del drago che lì si cela, chiamato Mirabile Criptide, si svolge proprio in una valle fiorita e la protagonista, Isadora Lucerna, aiuta suo papà a fabbricare candele con la cera delle api. Il suo compito e’ innanzitutto quello di andare a recuperare la cera da Clotilde, apicultrice, che abita in cima ad una montagna disseminata di fiori. “Margherite a perdita d’occhio che al vento ondeggiano come spuma bianca del mare, ma anche botton d’oro e violette, alti steli di lavanda che spargono nell’aria il loro profumo, cardi appuntiti e tarassaco giallo com e il sole.” Immaginatevi quindi un’immensa distesa di prati fioriti in cui ronzano felici le api, incastonato però tra alte montag

Leggere per leggere, recensione e intervista a Rachele Bindi

Leggere per leggere e’ un libro che sostiene con fermezza la necessità non tanto di leggere, ma di leggere libri di qualità. E questo vale a tutte le età. Infatti parte dal presupposto secondo il quale non basta che i ragazzi leggano, ma che leggano libri “selezionati”. Neanche per i giovani può e deve valere la frase “basta che leggano”, come invece spesso avviene quando si propongono a questa fascia d’età, così importante per la formazione di un individuo, libri e saghe ad alta leggibilità, banalizzanti e con personaggi stereotipati.  La parola d’ordine dunque è “selezione” come afferma l’Associazione Hamelin facendo riferimento già a Franz Kafka, il quale, in una lettera a Oskar Pollak del 1904, scrive della necessità che i libri siano per chi li legge come un pugno in testa. “Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?” Libri che abbiano una forza scardinante dunque. E n

"Io sono la mela. Una storia di Saffo", recensione con intervista all'autrice Beatrice Masini

Io sono la mela. Una storia di Saffo non è un libro nel senso proprio del termine, piuttosto è un prezioso taccuino che emana poesia da tutte le porosità della speciale carta naturale, materica , di cui è fatto. Un volume quindi da assaporare con tutti e cinque i sensi, dal tatto alla vista, perché aprendolo e sfogliandolo non si può non venire travolti dalla sua consistenza, dal suo odore. Profuma di buono, incanta la vista con le illustrazioni della pluripremiata artista Pia Valentinis, e soddisfa anche l’udito perché la poesia è musica. Quando si parla di poesia nell’antica Grecia, viene subito in mente la poesia accompagnata dalla lyra , antico strumento greco associato al culto di Apollo, inseparabile dal canto del poeta. E’ proprio questo nesso inscindibile tra suono e parola, che ha dato luogo all’espressione “poesia lirica”. In Saffo (Σαπφώ) , tale legame lirico tra musica e poesia diviene ancora più forte.  Di quel poco che si sa di colei che viene definita la prima p

MY MISSION: DESTROY GILEAD THROUGH KINDNESS AND SISTERHOOD

  IL RACCONTO DELL’ANCELLA “Guardo in basso, sul marciapiede, attratta dai piedi delle donne. Una indossa sandali aperti in punta, ha le unghie dipinte di rosso. Ricordo l’odore dello smalto, che si arricciava quando ci si dava la seconda mano troppo presto, la pressione del collant liscio aderente sulla pelle, la sensazione delle dita dei piedi spinte verso l’apertura dei sandali da tutto il peso del corpo. La donna con le unghie smaltate si appoggia prima su un piede poi sull’altro. Vorrei mettere quei sandali, me li sento addosso. L’odore dello smalto delle unghie mi ha dato una nuova sensazione di avidità.” (cit. con 1 modifica) Durante tutta la lettura del libro mi son sentita come se stessi giocando al gioco “maschi contro femmine” con i miei compagnetti delle elementari. In pratica ci si divideva in due squadre una di soli bambini e una di sole bambine e ci si rincorreva per il cortile della scuola durante la ricreazione. Da piccola ero un maschiaccio, pensavo che un masch