Passa ai contenuti principali

La strega V, intervista a Laura Novello




1. Ciao Laura, ho già avuto modo di intervistarti in occasione dell’uscita del tuo ultimo libro, sempre per Om edizioni, raccontaci qualcosa di te e dei tuoi libri.

Ciao Chiara, scrivo per i ragazzi da molti anni, ho iniziato a pubblicare nel Natale del 2003 con il Cantastorie della Fondazione Città della Speranza, una raccolta di racconti di più autori e non ho più smesso. Da alcuni anni, sto pubblicando un libro l’anno,  di “Dialoghi con l’albero  di “La strega V” sono anche illustratrice. E’ stato Alfredo, il titolare di Om Edizioni, a suggerirmi che potevo riuscirci, lo ringrazio davvero per avermi incoraggiato a realizzare queste due “opere complete”.

Scrivere e/o illustrare un libro è un profondo percorso interiore di crescita e il libro che ne risulta ripropone quel viaggio al lettore stesso.  In ogni mio libro, il mio intento è di offrire ai bambini, ai ragazzi e al mondo qualcosa di buono, che possa aiutare e portare cambiamento interiore. 


2. Come è nata la teoria di “La strega V”? 

L’idea di inserire un piccolo manuale di erboristeria nel libro è nata mentre revisionavo il romanzo con l’intenzione di proporlo all’editore, mi sono resa conto, infatti, che nominavo molte erbe che i bambini non potevano conoscere. Nello stesso periodo ero spesso chiamata a condurre laboratori sulle erbe aromatiche nelle scuole, le domande dei bambini, delle insegnanti e a volte dei genitori mi sono state molto utili per focalizzare l’attenzione sulle cose di maggior interesse per i bambini e per le famiglie. Nel piccolo manuale di erboristeria per la strega e il mago apprendista oltre ai principali usi in cucina e per la salute, parlo dell’aspetto simbolico e delle leggende legate alle erbe.


3. Che rapporto hai con la natura  e in particolare con l’erboristeria e la botanica?

Amo i fiori, le piante, i boschi e stare in natura mi fa bene. Un po’ alla volta, nel corso della mia vita ho imparato a riconoscere le erbe e a usarle in cucina e per il benessere mio e della mia famiglia. Come la strega V, ogni anno, raccolgo l’iperico e ne preparo l’oleolito, coltivo, raccolgo e lavoro la lavanda, preparando i sacchettini che metto negli armadi e realizzando l’oleolito profumato per il corpo. Coltivo la malva, il fiordaliso, la menta, la melissa, la camomilla e ne faccio tisane. Durante le passeggiate in montagna raccolgo sempre qualche erbetta per fare un risotto, un sugo per la pasta, oppure una frittata. Oppure, semplicemente, ascolto gli alberi, il fruscio del vento tra le loro fronde mi parla, e osservo il bosco, le forme che assume, i suoi colori, i giochi di luce e ombra. M’incanto di fronte a tanta bellezza.


4. Quanto tempo ci hai messo a scrivere il libro?

La prima stesura di questo libro è stata fatta nella primavera del 2018, credo di averci impiegato due o tre mesi, poi ci ho lavorato per buona parte del 2023, probabilmente in tutto ci ho messo nove mesi o un anno. Credo di aver quasi riscritto il libro nella seconda stesura, anche se la trama non è cambiata. La stesura del manualetto è stata abbastanza impegnativa, volevo che fosse semplice, ma le cose da scrivere erano tante, ne ho fatto una prima versione che ho scartato, la seconda mi è piaciuta subito e ho scelto quella.


5.  Chi ha ispirato il personaggio della strega V e della sua apprendista Siria?

La strega V sono io…  per Siria mi sono ispirata alla fidanzata di mio figlio Francesco, Ilaria che è sempre stata interessata alla magia delle erbe e, durante le vacanze estive, molto spesso mi aiutava nella cura delle piante e nelle lavorazioni erboristiche, ora si sta laureando in ostetricia.






Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La serie di Teresa Battaglia, una commissaria contro gli stereotipi

Mentre ce ne stiamo a rimirare i fiori, c’è qualcuno che sta attraversando l’inferno. Fiori sopra l’inferno   è il titolo del primo dei quattro libri della serie di Teresa Battaglia scritta dall’autrice friulana Ilaria Tuti e cela l’haiku del poeta giapponese Kobayashi Issa. Non scordare: noi camminiamo sopra l’inferno,  guardando i fiori. E questo qualcuno, che ha attraversato l’inferno, e’ l’assassino. O l’assassina. Sempre seriale. La capacità empatica di sentire il dolore nel male, mi ha fatto apprezzare il commissario Battaglia, anzi la commissaria, che è una donna e una madre anche senza avere figli biologici, per la sua innata compassione nei confronti della vita quando inerme.  Questa capacità che è poi la chiave della sensibilità, mette in crisi i confini classici del bene e del male, mostrando come a volte chi è carnefice è in primo luogo vittima. Vittima di violenza assistita o vissuta sin dall’infanzia. Questo non vuol dire che la violenza è giustificata, anzi, s

Fiori di Kabul, quando un fiore cresce nella polvere

  “Sei un fiore prezioso, e i fiori preziosi non possono crescere nella polvere.” La mamma lo ripete spesso a Maryam nella polverosa Kabul, mentre tutti gli altri cercano in ogni modo di non farla sbocciare. Tutti gli altri a cominciare da suo padre, che le impedisce di imparare ad andare in bicicletta, perché “è una cosa che offende l’Islam”, se ci vanno le femmine. Ma non proprio tutti, perché c’è suo fratello che è un uomo buono, come anche il suo allenatore, e la sua migliore amica, Samira. Lei è hazara e Maryam pashtun: sono entrambe due fiori bellissimi.  “Non sapevo se fossi davvero preziosa, ma mi piaceva l’idea di essere un fiore.  Magari in un’altra vita lo ero stata veramente, un fiore che cresceva là sulla montagne, era possibile, e forse era per questo che ogni giorno desideravo essere lassù.” Montagna, senso di libertà, il vento tra i capelli e Maryam che pedala verso il suo destino con il cuore che le batte all’impazzata. Oggi, per noi in Italia, o comunque in Occid

Tre albi illustrati per la "Giornata mondiale della gentilezza"

  Lo sapevate che la “Giornata mondiale della Gentilezza” è nata in Giappone?   Nello specifico, questa giornata nasce a Tokio nel 1988 con il World Kindness Movement, e presto si è diffusa in tutto il mondo. Sembra semplice, perché la gentilezza è la semplicità di un gesto fatto con dolcezza e rispetto, di un sorriso, di una carezza. Ma poi nei fatti non è affatto così semplice essere gentili.  Nella quotidianità, purtroppo, lo stress e la tecnologia non fanno che alimentare relazioni basate sulla poca attenzione e l’aggressività, anche e forse soprattutto da parte degli adulti nei confronti delle bambini e bambine che a loro volta le perpetuano a scapito degli altri bambini. La gentilezza è un esercizio di attenzione che ci rende migliori e quindi dovrebbe essere celebrata tutti i giorni, magari e perché no anche attraverso dei meravigliosi albi illustrati da leggere insieme. Ecco quelli che vi propongo oggi, a partire da destra potete vedere: Il piccolo libro della gentile