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L'isola degli alberi scomparsi, di Elif Shafak

Io che leggo nell’albero di fico, che sbircia dietro di me quello che sto leggendo.   La pianta di fico è la vera protagonista dell’ultimo romanzo di Elif Shafak, autrice turca molto più acclamata all’estero che in patria perché giudicata forse scomoda forse un po' troppo furba, poiché per fidelizzarsi i lettori calunnierebbe il suo stesso popolo. Eh già, da sposa turca so tutti questi pettegolezzi, che d’altronde coinvolgono anche un autore del calibro di Pamuk. Senza voler entrare in campo politico, che non è per nulla il mio, vi posso dire che questo libro, vanta una notevole bibliografia relativa alle terribili guerre civili che hanno coinvolto e sconvolto l’isola di Cipro negli anni ’70, lasciando tracce indelebili quanto voragini non solo sulle persone, ma anche su piante ed animali. L’autrice senza farne esplicitamente riferimento - ma chi come me ha a cuore la Turchia e le meraviglie intonse dei suoi paesaggi del Sud non può non cogliere il parallelismo - , ci narra an

Fiori di Kabul, quando un fiore cresce nella polvere

  “Sei un fiore prezioso, e i fiori preziosi non possono crescere nella polvere.” La mamma lo ripete spesso a Maryam nella polverosa Kabul, mentre tutti gli altri cercano in ogni modo di non farla sbocciare. Tutti gli altri a cominciare da suo padre, che le impedisce di imparare ad andare in bicicletta, perché “è una cosa che offende l’Islam”, se ci vanno le femmine. Ma non proprio tutti, perché c’è suo fratello che è un uomo buono, come anche il suo allenatore, e la sua migliore amica, Samira. Lei è hazara e Maryam pashtun: sono entrambe due fiori bellissimi.  “Non sapevo se fossi davvero preziosa, ma mi piaceva l’idea di essere un fiore.  Magari in un’altra vita lo ero stata veramente, un fiore che cresceva là sulla montagne, era possibile, e forse era per questo che ogni giorno desideravo essere lassù.” Montagna, senso di libertà, il vento tra i capelli e Maryam che pedala verso il suo destino con il cuore che le batte all’impazzata. Oggi, per noi in Italia, o comunque in Occid

La natura è tra le pagine di un libro: casa editrice Edizioni Minerva

Oggi voglio presentarvi Edizioni Minerva, una casa editrice che ha saputo cogliere l’essenza del nostro animo proponendoci questi bellissimi libri. Per me LA LEVATRICE di Giovanna Tanelli Bulbarelli, una raccolta di racconti che sono testimonianze reali di vita vissuta da doule e levatrici nella prima metà del secolo scorso. Un mestiere antico, anzi primordiale strettamente legato al lato più tellurico del femminile, tanto che spesso le levatrici venivano scambiate per streghe, oppure le streghe per levatrici - che è poi la stessa cosa. Anche se non mancano controsensi, ad esempio nell’affermazione che si diventa donna, una donna vera quando si diventa madri. Oppure il rifiuto di far abortire una donna che ha subito violenza. D’altronde i tempi erano quelli e la lotta femminista stava appena cominciando. Per Dafne, che ama gli animali e da grande vorrebbe fare la veterinaria, due preziosi quaderni cartonati che contengono ognuno un racconto diverso che narra storie di animali e del

La serie di Teresa Battaglia, una commissaria contro gli stereotipi

Mentre ce ne stiamo a rimirare i fiori, c’è qualcuno che sta attraversando l’inferno. Fiori sopra l’inferno   è il titolo del primo dei quattro libri della serie di Teresa Battaglia scritta dall’autrice friulana Ilaria Tuti e cela l’haiku del poeta giapponese Kobayashi Issa. Non scordare: noi camminiamo sopra l’inferno,  guardando i fiori. E questo qualcuno, che ha attraversato l’inferno, e’ l’assassino. O l’assassina. Sempre seriale. La capacità empatica di sentire il dolore nel male, mi ha fatto apprezzare il commissario Battaglia, anzi la commissaria, che è una donna e una madre anche senza avere figli biologici, per la sua innata compassione nei confronti della vita quando inerme.  Questa capacità che è poi la chiave della sensibilità, mette in crisi i confini classici del bene e del male, mostrando come a volte chi è carnefice è in primo luogo vittima. Vittima di violenza assistita o vissuta sin dall’infanzia. Questo non vuol dire che la violenza è giustificata, anzi, s

La biblioteca dei giusti consigli e le scie di libri

Librerie, biblioteche, caffè letterari, mercatini di libri antichi e vintage, sono per me luoghi incantati. Quando viaggio non posso fare a meno di visitarli e passarci del tempo. Luoghi che mi catturano e mi trasportano fuori dal tempo come stare tra le pagine di un libro o nell’abbraccio della persona che amo, per parafrasare Walt Whitman. E poi i libri che salvano, che bramo, come dice Kafka, “non esattamente di possederli o di leggerli, quanto di vederli, di sincerarmi della loro esistenza nella vetrina di un librario.” Allora mi ritrovo a Parigi, davanti alla libreria Shakespeare&Co, che è anche il titolo di un libro in cui Sylvia Beach, la proprietaria, narra la sua storia e di come sia stata la prima a voler pubblicare James Joyce e la sua Odissea. E sono dentro alla libreria, con in testa il mattoncino di Joyce che mi aspetta sul comodino, e qualcuno suona divinamente il pianoforte mentre mia figlia accarezza il gatto lettore e poi mi guardo intorno e c’è l’ultima copia in

Ogni primo giorno - libri per l'inserimento a scuola

I n questo periodo di nuovi inizi, ed essendovi coinvolta anche io, con l’inizio di Bianca della scuola dell’infanzia, ho pensato che invece di scriverle un augurio qualsiasi, poteva essere interessante farlo attraverso i libri, libri che vorrei condividere anche qui con voi.    Qualche volta e’ necessario uscire da se stessi, per scoprire chi si è veramente. Magari semplicemente raccontare chi si è, condividere la propria storia, può aiutare a fare scivolare via le paure.  Il primo giorno della bravissima e pluripremiata autrice afro-americana Jacqueline Woodson parla di una ragazzina di colore che deve scendere a patti con la sua situazione svantaggiata per riuscire ad integrarsi. Non è stata a Parigi ne’ nei mari del sud per le vacanze estive, ma grazie ai libri ha viaggiato con la fantasia insieme alla sorellina di cui si è presa cura. Quando ne parla si illumina e per la prima volta anche gli altri bambini la vedono. L’albo ha un testo piuttosto intenso e illustrazioni meravigl

Ladra di parole

Il tramonto è come un rosa “gialla, rossa e viola con le foglie lucide.”   Per Adunni la sua mamma è una rosa coi colori del tramonto. “E, se faccio un respiro col naso, sento anche il suo profumo. Quel profumo dolce del cespuglio con le rose che cresce attorno all’albero di menta, del sapone al cocco dei suoi capelli dopo che se li lavava alle cascate di Agan.” In Nigeria, secondo Il libro dei fatti del 2014, che introduce ogni capitolo di questo romanzo, il 30% delle attività registrate appartiene alle donne. Sono le donne come la mamma di Adunni o Big Mama a mandare avanti l’economia nigeriana, ma senza i loro mariti la crescita delle loro attività viene gravemente ostacolata. Anche se gli uomini sono alcolizzati, violenti e disoccupati.   Allora la rosa ha vita dura e appassisce “pestata dai piedi sporchi di un uomo”. “Se ci ripenso a queste cose, mi fa sentire subito il sapore salato delle lacrime in bocca e, quando torno alla mia stuoia e chiudo gli occhi, vedo la mamma com