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Visualizzazione dei post con l'etichetta lIbri per bambini

Intervista a Martina Pellegrini, MIMebù

L’intervista è incentrata sul ruolo e la potenzialità che hanno le immagini o le illustrazioni nelle diverse pubblicazioni letterarie rivolte alla prima infanzia, quindi alla fascia d’età dei bambini che va dai due ai sei anni. Nella convinzione che la lettura e, nello specifico la lettura correlata da immagini, sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei bambini di tale fascia d’età - considerata unanimemente dai ricercatori a partire da Piaget e Bruner  “periodo della padronanza dei simboli”- , si prendono in considerazione i seguenti ambiti letterari: pubblicazioni sul mito, le fiabe, gli albi illustrati e le pubblicazioni scientifiche.  Nello specifico, si vuole indagare quanto sia importante la scelta delle immagini per veicolare determinati valori, primo fra tutti quello della differenza sia di genere sia etnica.  Le domande di seguito elencate sono quindi relative al mio progetto di tesi “Leggere al contrario: la potenzialità delle immagini nell’apprendimento inclusivo” in

STORIE DI DONNE MITOLOGICHE PER BAMBINE MITICHE

  “ Le Muse erano figlie del re degli dei, Zeus, e di Mnemosine, la memoria. Erano le dee protettrici delle arti e della scienza, ma anche di ogni altra attività intellettuale. Il loro più grosso potere era di ispirare il canto e la poesia." Magari per una bimba non è proprio immediato immedesimarsi in una divinità greca. Dalla bellissima Afrodite, alla temibile Artemide e ancora la vendicativa Era. Almeno secondo una certa letteratura secondaria, mi riferisco qui al Mondo Incantato di Bruno Bettelheim, le divinità restano miraggi irraggiungibili per noi esseri mortali.  Tuttavia, se dagli psicologi junghiani abbiamo appreso l’idea che le divinità in senso lato - intese come simboli e immagini attraverso cui ci parlano i miti - rappresentano archetipi esistenziali della nostra psiche, allora possiamo ridimensionarle e trovarle addirittura negli aspetti del nostro modo di essere quotidiano. Non a caso i miti sono presenti in tutte le culture, non a caso vengono riassorbiti ne

ONDINE

“Allora sappi che sono uno spirito delle acque, uno di quei personaggi che popolano i racconti fantastici che tanto spaventano i bambini. Sono nata senza coscienza e senza rimorsi. Da sempre, dacché io ricordi, desidero avere un’anima. Ora, un’antica leggenda dice che se una creatura delle acque riesce a far innamorare un uomo, in cambio riceve un’anima umana.” Questa volta non si tratta di mitologia greca, sebbene essa pulluli di ninfe acquatiche innamorate di esseri umani e a loro volta amate tanto da uomini e da donne quanto da dei, eroi o semidei.  ONDINE, la protagonista di questo magico albo illustrato da Benjamin Lacombe è una divinità dell’acqua, che richiama una leggenda appartenente al mondo nordico: quello dei cavalieri, dei mari in tempesta e dei castelli arroccati. Quello che hanno in comune le diverse rappresentazioni delle creature acquatiche appartenenti al paganesimo rispetto alla concezione del trascendente presente nella religione monoteista cristiana è il signi

TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI: INTERVISTA A EDOARDO VIGNA

Per la serie “intervista con l’autore” oggi ho l’onore di presentarvi Edoardo Vigna. Cosa vi posso dire .. il suo curriculum è incredibile, è giornalista per il Corriere della sera, dove cura l’inserto Pianeta 2020 dedicato alla sostenibilità e ha una rubrica di politica estera sul supplemento 7 dal titolo “Leadership”. È autore di “ Europa. la meglio gioventù ” per Neri Pozza.  Io l’ho conosciuto grazie al suo meraviglioso albo illustrato per bambini “ Emozioni raccontate da orsi, rondini e farfalle ” per Edizioni Nord-Sud e per il suo contributo green. Ecco a voi le sue risposte ad alcune delle mie domande (ne avrei fatte mille, ma mi trattengo!): • come è nato il tuo interesse per gli albi illustrati, tanto da scriverne uno?  «È una passione che ho avuto fin da bambino. Ne ho letti tantissimi, fin dai primi volumi di Richard Scarry. E ho sempre pensato che fossero fondamentali nella formazione dei piccoli. L’idea di farne uno l’ho avuta, poi, da quando sono na

IL TEOREMA DELLE BACCANTI

“Uno Straniero arriva in città da terre favolose e remote. La sua comparsa ha i tratti di un prodigio, di un evento soprannaturale. Essa sconvolge la polis e le sue istituzioni disgrega le famiglie, distrugge la vita dei singoli e della comunità.” “Uno Straniero che proviene dall’Oriente.” Svela all’improvviso il suo volto segreto e terribile, il volto di un toro selvaggio. “E tu che sei qui davanti a me, tu che mi guidi, ora mi sembri un toro: sulla tua testa sono spuntate le corna. Eri una belva già prima? Perché ora ti sei mutato in toro?”  - Euripide, Le Baccanti Dioniso, cosa posso dirvi nello spazio di un post? In effetti ho scritto un libro che ruota intorno a tale divinità. E' il lavoro che è uscito dal mio dottorato di ricerca e si intitola " La fuga degli dèi. Mito, immagini e matriarcato in Ludwig Klages. " Ma ve ne parlerò un'altra volta. Dioniso, senz’altro la mia divinità preferita. Non tanto per il fatto che sia il dio de

MUKASHI MUKASHI

“Ma chi sono gli oni ? Demoni! E il sensu ? Il ventaglio!  E quale piccolo eroe andò a caccia di oni con tanto di sensu ,  come un grande samurai?” "C’era una volta..." in Giappone, ovvero Mukashi Mukashi, è il titolo dell'albo illustrato nato dalla mostra "Le immagini della fantasia" curata da Monica Monachesi nel 2017. Questo albo vede quindi la partecipazione di insigni illustratori ed esperti del settore, che garantiscono un'attenzione che emerge in ognuna delle otto fiabe scelte per rappresentare la ricchezza della cultura del sollevante.  La selezione attinge al patrimonio fiabesco del Giappone nella sua forma più antica, legata alla tradizione orale.  Qui immagini e parole si alternano con ritmo e sonorità rispecchiandosi l'una nell'altra in un'armonia di colori, che ricorda come in un sogno i ciliegi in fiore ricamati sui kimono delle donne giapponesi. I protagonisti delle fiabe giapponese sono creature affascina

DIAMO IL MONDO AI BAMBINI

“Diamo il mondo ai bambini   fosse pure per un giorno un pallone a pallini e colore e giocare e giocare e cantare fra le stelle nel cielo.” (Nazim Hikmet, Poesie sparse, 1922) “Cara Luna, voglio dire a te che sei una luce tenue nel blu del cielo in questa notte silenziosa: culla i bambini nei paesi di guerra sollevali dalla fatica e dalla paura.  Fai un coro con le stelle e cantate a bassa voce. Cantate una melodia per il loro cuore,  Cantate una ninnananna dolce, finché arrivi l’alba e poi il sole.” ( Fuad Aziz, Heva Peshmerga kurda, 2020) Heva - la giovane protagonista del racconto poetico di Fuad Aziz - parte in nome della libertà, va in guerra come Peshmerga , come partigiana: combatte per le donne e gli uomini del suo popolo, ma soprattutto per il sonno dei bambini nei paesi di guerra, portando con sé un libro di poesie di Nazim Hikmet. Hikmet è il mio poeta preferito. Quando ci siamo sposati - sul Bosforo - non abbiamo letto altro che le sue