Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Libri per adulti

Nell'antro dell'Alchimista, racconti ipnotici per viaggiare nei sogni

Perdersi nelle parole, smarrirsi, per ritrovarsi da un’altra parte, quasi in un’altra dimensione. Passare dal gabinetto ricavato da un buco nel pavimento, un piano sotto l’altro in modo tale che gli escrementi possano sfruttare la forza di gravità e atterrare infine nel buco nero, per arrivare al gabinetto delle meraviglie, la “ Wunderkammer ” seicentesca dell’Arciduca Rodolfo. E magari incontrarci anche Alice che ci e’ arrivata attraversando lo specchio. Come sennò?! Questo almeno è ciò che accade nel racconto Alice a Praga ovvero Il gabinetto delle meraviglie in cui viene svelato il trucco carrolliano del non-sense, "ovvero del mondo del non-senso che è il contrario del senso comune; si tratta di un mondo costituito da deduzioni logiche e creato dal linguaggio; il linguaggio però si frantuma nelle sue stesse astrazioni." Questa accolta di racconti non-sense , o meglio onirici di Angela Carter, “ Nell’antro dell’Alchimista ”, nello specifico il secondo volume, i

Le anime di Leggendra, intervista all'autrice Melania Fusconi

1. La protagonista del tuo romanzo Le anime di Leggendra . I cimeli ancestrali è una giovane ragazza di nome Alhena. Il fatto che il personaggio principale sia femminile è importante per te? È importantissimo! Ho scelto un personaggio femminile perché credo fermamente che le donne abbiano una grandissima forza interiore. La mia Alhena rappresenta tutta la determinazione che possiede una giovane donna, è in quell’età in cui è pronta a spiccare il volo verso la propria strada che la porterà a diventare una grande donna. 2. Alhena, sin dalle prime pagine, si ribella al ruolo assegnatole dalla società del Villaggio Celato in cui vive. Un ruolo strettamente legato al genere, per cui in quanto donna è giusto per lei fare determinate cose piuttosto che altre. Quando hai creato la tua protagonista avevi in mente dei valori specifici da trasmettere alle tue lettrici e ai tuoi lettori? Come ho risposto poco fa, volevo che chi leggesse sapesse che comunque e sempre siamo noi stesse/i a decidere

LA FIDANZATA D’AMERICA

“Sembri Penelope” le disse un giorno Nicola. Ma la sua terra di pietra (“tutti sassi” dicevano gli anziani) non era Itaca e Bettuccio non era re ma un emigrante in cerca di pane e lavoro. La povertà di un’Italia meridionale post bellica, degli anni ’20, dove chi non ha né arte né parte e magari è orfano di padre e nipote di briganti, nonostante si dia da fare come sarto e sappia usare l’abilità delle mani è costretto ad emigrare in America. Ma questa non è la storia di Bettuccio, emigrante-brigante appunto, ma della sua fidanzata. Ada, bellissima con la sua treccia corvina di capelli morbidi e setosi, i suoi occhi verdi con lo “sguardo svagato di castagna acerba” e il suo portamento elegante che aveva attratto Bettuccio sì, ma anche altri pretendenti. Assieme certo alla gelosia della "matrigna", e delle zie e le altre donne del villaggio, molto meno belle ed eleganti e per questo maligne. Intente a renderle la vita insopportabile e a farle agognare la fuga verso un par

“Desideravo draghi con tutto il mio cuore", la realtà della fiaba secondo J.R.R. Tolkien

"La storia spesso somiglia al mito,  perché l’una e l’altro sono  in fin dei conti  della stessa materia." “Desideravo draghi con tutto il mio cuore; naturalmente, peritoso com’ero, non mi auguravo di trovarmeli nei dintorni, a invadere il mio mondo relativamente sicuro in cui era possibile, per esempio leggere racconti in santa pace, immuni dalla paura. Ma il mondo che comprendeva Fàfnir, sia pure soltanto immaginario, era più ricco e più bello per quanto pericoloso fosse.” Nel suo libro del 1964 “ Albero e foglia ” J. R. R. Tolkien ci trasporta nel mondo della fiaba, Feeria , il mondo della magia, da scrittore di fiabe che riflette sul proprio lavoro di narratore. Ciò che più mi ha colpito è il modo in cui l'autore indaga il rapporto tra la fiaba e le bambine e i bambini, mettendo in dubbio innanzitutto che vi debba essere un rapporto privilegiato tra di essi. Infatti, egli sottolinea come se è vero che i bambini abbiano un “naturale appetito per le meravigli

Ultimo amico di Edmondo De Amicis, intervista al curatore Enrico de Luca

“Che si balocca per un’ora con un giornale  e fa il leone furioso contro una scarpa;  che fiuta le lettere come un amante,  annusa i libri come un bibliomane  e origlia agli usci come una spia…” Buongiorno bibliomani, ho trovato finalmente un appellativo neutro per salutarvi, proprio grazie a questo libro “L᾽ultimo amico” di Edmondo De Amicis. Beh, lui in realtà lo riferisce al suo cane, Dick, a cui è dedicato e indirizzato questo racconto. In fondo non è facile trovare in italiano un epiteto che non sia sessista (cfr. Alma Sabatini) e già il linguaggio è di per sé ricettacolo di stereotipi e pregiudizi. Nell᾽ Ultimo amico  la penna magistrale di De Amicis, inizia con lo scardinare uno dei pregiudizi dello stesso autore, vale a dire quello nei confronti della razza canina da lui in un primo momento considerata inferiore. È inizialmente il sentimento di pietà che permette a De Amicis di entrare in empatia con il trovatello portato a casa dal figlio minore in un momento diffic

MIDNIGHT SUN: IL MITO DI PERSEFONE

“Solo per un secondo vidi Persefone, con la melagrana in mano, mentre si condannava agli Inferi. Ero io la sua condanna? Ade in persona, che bramava la primavera, la rubava e la condannava a una notte infinita.” Vi ricordate il mito di Ade e Persefone? Una storia d’amore impossibile raccontata nel mito, raccolta da Ovidio, attraverso gli occhi della madre della fanciulla-primavera, ovvero Demetra. La madre disperata quando non trova più la figlia, lasciata con le amiche nei campi a raccogliere fiori, i papaveri in particolare, sfida umani e dei con l’obiettivo di ritrovarla. La sua arma sono: la fertilità’, il grano, il nutrimento che proviene dalla terra - la vita in altre parole -,  e sua figlia, Persefone, ne è l’esplosione massima: la Primavera. Senza sua figlia, lei può decidere di privare gli uomini del nutrimento della terra. Questo è il suo ricatto. Ma cosa è successo veramente ? Dove è finita Persefone? Il mito narra che Ade si sia innamorato di lei e l’abbia rapita

LE DONNE DI DRACULA E IL MITO DEL SANGUE

“Non ho saputo resistere alla tentazione di prendermi un po' gioco di lui, suppongo sia un avanzo di sapore della mela originale che ancora ci portiamo in bocca, così gli ho offerto il mio diario stenografato.” Un classico senza tempo che, al di là del successo mediatico che dalla sua prima stesura nel 1897 l’ha visto protagonista di infiniti retelling prima in campo letterario e poi in campo cinematografico, resta per sempre la pietra miliare del romanzo gotico.   Una lettura che mi ha raggelato, entusiasmato,  incantato, ma anche lasciato con qualche domanda esistenziale relativa al rapporto di Bram Stoker con le donne. Domande, che devo dire questa volta sono state alimentate e in parte anche risposte dalla sapiente curatela di Franco Pezzini di questa meravigliosa edizione illustrata. Prima di addentrarmi nel tema del femminile  in “ Dracula ”, volevo fare una piccola precisazione. Uno degli aspetti su cui si concentra il curatore è proprio il fatto che i numerosi retelling