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Visualizzazione dei post con l'etichetta mitologia greca

Kairòs, la felicità dell'attimo: intervista a Rosa Tiziana Bruno, autrice del libro

Un viaggio nell’antica Grecia di 2500 anni fa alla scoperta di Paestum - Poseidonia anche grazie alle favolose mappe del parco archeologico di Paestum e Velia, alle ricche metafore dell’autrice Rosa Tiziana Bruno, così come alle delicate illustrazioni di Natasha Stolz che rendono questo libro un’esperienza unica! “Infatti il kairòs è proprio questo. È l’occasione inattesa, il momento opportuno di cui hai approfittato” “L’occasione?” “Sì, kairòs è l’incontro tra quello che facciamo e il tempo che scorre. L’istante irripetibile e prezioso” Intervista a Rosa Tiziana Bruno, autrice di Kairòs, un giorno in Magna Grecia : 1. Puoi parlarci di Kairòs. Un giorno in Magna Grecia e di come è nata l’idea di questo romanzo per ragazzi? Ho sempre amato l’idea di viaggiare nel tempo, alla ricerca del segreto che muove il cammino dell’umanità e di tutti gli esseri viventi. Scrivere un romanzo storico offre l’opportunità di intraprendere questo incredibile viaggio, soprattutto se chi scrive de

UN LABIRINTO IN MARE

I miti col loro fondo di verità e leggenda non sfuggono alla deformazione dei racconti, agli inganni che gli uomini aggiungono e amplificano.” Un labirinto in mare  di Matteo Pizzolante mette in scena in una Grecia lontana l’eterno incontro-scontro tra logos e mythos: in altre parole tra ciò che è razionale e ciò che invece non lo è. Nel labirinto di Asteronte, il Minotauro, luogo mitico e ancestrale legato agli abissi della mente umana, metafora della nostra corruttibilita’, sono solo le parole - il logos - appunto, a creare la realtà. “Le parole sono il suono per far vibrare il mondo e le sue Cose. Con tutte le parole del mondo io potrò costruirlo qui, il mio mondo, fatto di parole che prendono vita, che volano o scavano o nuotano e tutte col proprio colore o luogo.” Il protagonista è Ipnomaco anziano pescatore-spettatore e fanciullo innocente. L’unico che   spinto dalla curiosità di bambino finisce nel labirinto del Minotauro e riesce a sopravvivere all’atrocità dell’incontro con

Piranesi: ovvero il risvegliarsi di Platone nel labirinto

Dopo tanto tempo, con Piranesi ritorno a parlarvi con immenso piacere del mito.   E’ vero, il fatto che il fantasy sia legato al mito e’ risaputo e non vi dico nulla di nuovo. Ma questo libro e’ mitologia in tutti i sensi perché parla di una Conoscenza, quella degli antichi, presocratica e prerazionale che cerca la Verità ed è contrapposta alla scienza. Cosa è questa conoscenza se non il mito ? Essendo irrazionale e’ anche estremamente pericolosa, sì perché accoglie nel suo seno il sacrificio umano come pratica accettabile. Il sacrificio in nome di che cosa? Della Bellezza, che - attenzione - non c’entra nulla con la possibilità di trovare qualcosa di bello nel mondo, ma con l’Idea stessa di bellezza comune a tutto ciò che è bello. Si tratta della perfezione irraggiungibile su cui si infrangono le onde del mare e si riflettono le stelle di un cielo mai visto prima. “Non capisco perché tu dica che in questo mondo posso soltanto vedere una rappresentazione” ho detto con una cer

MIDNIGHT SUN: IL MITO DI PERSEFONE

“Solo per un secondo vidi Persefone, con la melagrana in mano, mentre si condannava agli Inferi. Ero io la sua condanna? Ade in persona, che bramava la primavera, la rubava e la condannava a una notte infinita.” Vi ricordate il mito di Ade e Persefone? Una storia d’amore impossibile raccontata nel mito, raccolta da Ovidio, attraverso gli occhi della madre della fanciulla-primavera, ovvero Demetra. La madre disperata quando non trova più la figlia, lasciata con le amiche nei campi a raccogliere fiori, i papaveri in particolare, sfida umani e dei con l’obiettivo di ritrovarla. La sua arma sono: la fertilità’, il grano, il nutrimento che proviene dalla terra - la vita in altre parole -,  e sua figlia, Persefone, ne è l’esplosione massima: la Primavera. Senza sua figlia, lei può decidere di privare gli uomini del nutrimento della terra. Questo è il suo ricatto. Ma cosa è successo veramente ? Dove è finita Persefone? Il mito narra che Ade si sia innamorato di lei e l’abbia rapita

STORIE DI DONNE MITOLOGICHE PER BAMBINE MITICHE

  “ Le Muse erano figlie del re degli dei, Zeus, e di Mnemosine, la memoria. Erano le dee protettrici delle arti e della scienza, ma anche di ogni altra attività intellettuale. Il loro più grosso potere era di ispirare il canto e la poesia." Magari per una bimba non è proprio immediato immedesimarsi in una divinità greca. Dalla bellissima Afrodite, alla temibile Artemide e ancora la vendicativa Era. Almeno secondo una certa letteratura secondaria, mi riferisco qui al Mondo Incantato di Bruno Bettelheim, le divinità restano miraggi irraggiungibili per noi esseri mortali.  Tuttavia, se dagli psicologi junghiani abbiamo appreso l’idea che le divinità in senso lato - intese come simboli e immagini attraverso cui ci parlano i miti - rappresentano archetipi esistenziali della nostra psiche, allora possiamo ridimensionarle e trovarle addirittura negli aspetti del nostro modo di essere quotidiano. Non a caso i miti sono presenti in tutte le culture, non a caso vengono riassorbiti ne

IL TEOREMA DELLE BACCANTI

“Uno Straniero arriva in città da terre favolose e remote. La sua comparsa ha i tratti di un prodigio, di un evento soprannaturale. Essa sconvolge la polis e le sue istituzioni disgrega le famiglie, distrugge la vita dei singoli e della comunità.” “Uno Straniero che proviene dall’Oriente.” Svela all’improvviso il suo volto segreto e terribile, il volto di un toro selvaggio. “E tu che sei qui davanti a me, tu che mi guidi, ora mi sembri un toro: sulla tua testa sono spuntate le corna. Eri una belva già prima? Perché ora ti sei mutato in toro?”  - Euripide, Le Baccanti Dioniso, cosa posso dirvi nello spazio di un post? In effetti ho scritto un libro che ruota intorno a tale divinità. E' il lavoro che è uscito dal mio dottorato di ricerca e si intitola " La fuga degli dèi. Mito, immagini e matriarcato in Ludwig Klages. " Ma ve ne parlerò un'altra volta. Dioniso, senz’altro la mia divinità preferita. Non tanto per il fatto che sia il dio de

IL DIO DELL’AMORE NON HA REGOLE

Non avere regole significa essere liberi? Quando penso all’amore qualsiasi tipo di amore esso sia, penso che non possa essere definito tale se non include il concetto di libertà. Libertà di essere se stessi, ma anche di perdersi nell’altro. E soprattutto di scegliere l’altro. Questo non vuol dire che non ci siano regole, ma semplicemente che queste regole non sono quelle dettate da una determinata società in uno specifico momento storico.  Nell’antichità greca, ad esempio, è solo nel mito che Eros era un dio armato di frecce da scagliare in totale aribitrarietà, nella società invece sessualità e sentimento erano costretti in rigide regole coniugali, che prevedevano pochissime libertà effettive. C’è una bella differenza dunque tra ciò che nel mondo greco viene raccontato nei miti e ciò che accade nella società.  Allora perché rivolgerci al mito? Sebbene i miti siano molto diversi dalla storia non sono neanche semplici favole: sono racconti tradizionali, trasmessi in orig