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Visualizzazione dei post con l'etichetta diversità

In porta, perché la vita è un grande gioco di squadra

“ In porta”   è un   fumetto sportivo per ragazze e ragazzi dai nove anni in sù, pubblicato dalla neonata casa editrice indipendente  Centometri edizioni , casa editrice che si propone di mettere in discussione gli stereotipi sociali e relativi alla disabilità attraverso i libri e lo sport. In particolare, questo volume molto curato nei dettagli tratta importanti tematiche di inclusione che partono dalla stessa figura della protagonista, Emily, una ragazzina italo-cinese molto competente e abile nel calcio, ma poco propensa alle relazioni sociali soprattutto a seguito di un grave lutto non famiglia non elaborato e con forti ripercussioni psico-somatiche. Aspetto del suo carattere che migliorerà appunto entrando finalmente in una squadra di calcio capace di accoglierla.  Il tema della diversità viene quindi trattato da diversi punti di vista e prospettive, innanzitutto quella di genere, che porta con sé la domanda “può una ragazzina giocare con profitto in una squadra di calcio o si

Tutte le storie tristi sono false, anche e soprattutto quelle vere

Koshuru/Daniel. Due nomi che racchiudono in sé la vita intera di un unico protagonista, la sua storia. Il primo rappresenta il bambino e poi il ragazzo nei campi di zafferano di quel paese meraviglioso che è la Persia e il secondo l’adulto trasportato a forza in un mondo antitetico al primo come può essere l’Oklahoma. Nel suo nome persiano, Koshuru conserverà per sempre il ricordo dei nonni e il profumo e i colori degli sterminati campi di zafferano e dell'incanto dei luoghi dell'infanzia tanto breve quanto felice. E quando cambierà identità, emigrando in America, diventerà Daniel. E' una storia, quella di Koshru/Daniel che "come ogni storia si rannicchia da qualche parte in un'altra storia”. Daniel capisce presto, quando si confronterà col mondo americano,  che "una memoria rattoppata è la vergogna di un profugo"  e  che "i ricordi sono ingannevoli e possono svanire e suppurare. Bisogna sigillarli come sottaceti, altrimenti fermenteranno e ti avvele

La recita maledetta, intervista all'autrice Elisa Bertini

La recita maledetta  è molto più che un giallo per ragazze e ragazzi, perché è una storia di amicizia e di lotta contro il bullismo. Oggi ho il piacere di proporvi la mia intervista a Elisa Bertini, che ha scritto questo libro a quattro mani insieme a Franco Forte. 1. Come è nata questa storia? È una storia nata diversi anni fa: tutto è partito da un racconto inizialmente uscito sul Giallo Mondadori che si aggiudicò il Premio Nebbia Gialla 2016. All’epoca i componenti della Banda degli Invisibili erano più piccoli, ed erano solo in tre (Matilde non aveva ancora fatto la sua chiassosa comparsa!), ma i ‘germi’ della storia c’erano già tutti… poi Franco (Forte, autore, editor e direttore di varie collane Mondadori tra le quali, appunto, Il Giallo Mondadori) un bel giorno mi ha proposto di farne qualcosa di più, di far evolvere insieme questa storia in una serie che potesse uscire in tutte le librerie per Mondadori Ragazzi. Così è nato il primo volume di questa serie mistery per ragazzini,

Ogni primo giorno - libri per l'inserimento a scuola

I n questo periodo di nuovi inizi, ed essendovi coinvolta anche io, con l’inizio di Bianca della scuola dell’infanzia, ho pensato che invece di scriverle un augurio qualsiasi, poteva essere interessante farlo attraverso i libri, libri che vorrei condividere anche qui con voi.    Qualche volta e’ necessario uscire da se stessi, per scoprire chi si è veramente. Magari semplicemente raccontare chi si è, condividere la propria storia, può aiutare a fare scivolare via le paure.  Il primo giorno della bravissima e pluripremiata autrice afro-americana Jacqueline Woodson parla di una ragazzina di colore che deve scendere a patti con la sua situazione svantaggiata per riuscire ad integrarsi. Non è stata a Parigi ne’ nei mari del sud per le vacanze estive, ma grazie ai libri ha viaggiato con la fantasia insieme alla sorellina di cui si è presa cura. Quando ne parla si illumina e per la prima volta anche gli altri bambini la vedono. L’albo ha un testo piuttosto intenso e illustrazioni meravigl

Una felicità semplice

  Chi sono i nostri vicini? Chi è che vive nella casa di fronte?  Il tema della “finestra di fronte” e’ molto presente nel cinema d’autore. A partire dal noto film di Hitchcock, al film di Ozpetek, all’ultimissimo film uscito su Netflix “La donna alla finestra” (a mio avviso di dubbia qualità rispetto agli altri due), la domanda circa l’esistenza e la vita vera dei nostri vicini genera da sempre, in modi diversi, una certa curiosità.  A prescindere da qualsiasi attenzione morbosa, tensione, tradimento, violenza, ma guardando piuttosto alla possibile attrazione reciproca tra persone che vivono vicine, Sara Rattaro con una penna meravigliosa, capace di tenerti attaccata alle pagine,  riprende questo tema e lo sviluppa in maniera elegante all’insegna della leggerezza. La felicità sta nelle piccole cose: è la possibilità di innamorarsi sempre e di nuovo, innanzitutto di se stessi e perché no di un vicino di casa mai notato prima. Ancora di salvataggio della propria solitudine, dell’incapa

Cinquanta modi per dire pioggia

“ Ma quella notte, mentre se ne stava nel suo letto, Nori sentì che le braci non volevano saperne di spegnersi. La sentiva bruciare nelle viscere, diffondendosi fino alla punta delle dita, alla cima della testa, alla pianta dei piedi. Ricordava quella sensazione. Indomita. Volubile. Pericolosa. La speranza.” A cosa serve la bellezza se non ti senti bella? Se tutta la vita ti hanno fatto credere di essere un “orribile orco impossibile da mostrare alla luce del sole”? Kyoto 1942. Kyoto e’ sempre Kyoto. Anche se la lasci per tanti anni e poi ci ritorni vent’anni dopo. Inizio questo libro  di esordio di Asha Lemmie con altissime aspettative, e sin dalle prime pagine mi assale un’indignazione indicibile nei confronti della chiusura del Giappone postbellico. Un nervoso nei confronti della tradizione, della nonna di sangue reale, delle geishe, dei giardini zen perfetti. E io, amo il Giappone e la sua tradizione millenaria. La chiusura mentale a scapito della diversità, però, non l

CON LE ALI SBAGLIATE, Intervista all'autore Gabriele Clima

" A volte penso ancora a come mi sentivo. Sbagliata, colpevole, un errore della natura, come un uccello che non sa volare." Le sorrido. "I pinguini non sanno volare" le dico. "Perchè hanno le ali sbagliate" dice sorridendo a sua volta. "Ti ci fanno sentire, in questo modo, Nino. Un uccello con le ali sbagliate. Alla fine arrivi a crederci." Penso a come sono io, alle mie ali, a come sono. "Io non lo so come sono le mie ali." (...) "Fai come i pinguini, Nino: fregatene, usale, le tue ali, non credere a chi ti dice che sono sbagliate." Mentre leggevo il libro Con le ali sbagliate , lo sbalordimento ha preso il sopravvento... tanto che ho dovuto chiedere subito all’autore - Gabriele Clima - se esistesse davvero un posto così. Un posto in cui le persone vengono “curate” cioè indirizzate verso la “normalità” in nome di Dio. Ed esistite davvero e non nel Medioevo, non in qualche posto sperduto, ma oggi, in Italia. Tra le farfal