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LO STRAPPO E IL DIO DELLE PICCOLE COSE - ARUNDHATI ROY

LO STRAPPO E IL DIO DELLE PICCOLE COSE - ARUNDHATI ROY Non potete immaginare la mia gioia nel trovare in copertina su Internazionale un articolo della mia scrittrice indiana preferita, Arundhati Roy. L’articolo parla di come il Covid-19 rappresenti  per l’India e per i paesi più poveri, in cui milioni di persone vivono in baraccopoli senza assistenza sanitaria una vera e propria catastrofe, e mi ha riportato involontariamente al suo romanzo d'esordio, uno dei libri più belli che io abbia letto negli ultimi tempi:  IL DIO DELLE PICCOLE COSE.  L’ho scoperto trovandolo citato in un romanzo di un’altra autrice internazionale che adoro, un’autrice turca, Elif Shafak, e mi ha colpito tantissimo. Innanzitutto per i diversi livelli temporali che l’autrice indiana riesce a creare, in un rimbalzo coerente tra passato, presente e futuro, e poi per il modo in cui - quasi come nell’eterno ritorno dell’uguale tanto evocato da Nietzsche - tutte le 300 pagine del suo libro riescano a co