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Ipazia, il seme del dubbio

  Alessandria d’Egitto 415 d. C. Due forze che si scontrano: politeismo e monoteismo o meglio gli “elleni" - conosciuti in senso dispregiativo come pagani - e i cristiani. Anzi , ancora meglio, inizio con l’imperatore Teodosio dell’unificazione dell’Impero romano sotto il credo cristiano. Fine del politeismo, fine della libertà di culto, distruzione di antichi templi, statue, oggetti sacri con l’accusa di falsi idoli. Idolatria, iconoclastia. Religioni che un tempo potevano convivere pacificamente, ellenismo, cristianesimo, ebraismo, ora non lo possono più. L’Impero romano si sgretola sotto la pressione esterna dei popoli barbari. Solo la religione può tenere unito il popolo, solo la paura nei confronti di un nemico comune. Ipazia, scienziata e filosofa neoplatonica, non si schiera con l’una o l’altra religione, ma con la libertà dì’’espressione che è poi anche libertà di culto. Solo così si può sconfiggere la paura: attraverso la conoscenza della realtà che ci circonda.