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I RICORDI (NON) FANNO RUMORE: INTERVISTA A CARMEN LATERZA

Care lettrici e lettori,


oggi vi propongo un'intervista a un'autrice esordiente che ha scritto un libro molto intenso ambientato nella seconda guerra mondiale.



Questa e’ una storia di donne. Anzi del passaggio di testimone di madre in figlia. Quanto e’ importante secondo te nella vita di una donna il rapporto con la madre?


E' fondamentale! Che lo vogliamo o no, facciamo tutte riferimento a nostra madre o - in generale - alla figura che ci ha fatto da madre. Quando siamo giovani spesso non ce ne rendiamo conto o forse perfino vorremmo segnare una distanza da nostra madre; ma crescendo ci rendiamo conto che la sua figura ci ha formato più di quanto immaginiamo e che a quella figura facciamo sempre riferimento, a volte inconsapevolmente, più di quanto vorremmo ammettere. 
E questo è dolorosamente ancora più vero quando la figura della madre manca, viene rifiutata o viene meno, perché il rapporto con la figura materna è inevitabile. Anche nell'assenza.
 

Per parlare della guerra hai avuto modo di parlare con le nostre nonne e con persone che l’hanno vissuta?
C’è una parte di verità nel tuo romanzo?

Nel corso degli anni ho avuto modo di ascoltare i racconti del periodo di guerra da parte dei miei nonni ma anche di altri "nonni". Mio nonno, per esempio, era arruolato in Marina ed è stato fatto prigioniero e deportato in Germania. Ma quando ascoltavo i loro racconti ero ancora una ragazzina e non ho raccolto le loro testimonianze in modo sistematico: ascoltavo come si fa con le storie che raccontano gli anziani, come storie d'altri tempi, un po' vere e un po' leggenda.
Tuttavia, quando ho cominciato a scrivere questo libro i ricordi di tutti quei racconti sono tornati a galla spontaneamente nella mia memoria e poi hanno trovato conferma nelle ricerche storiografiche che ho fatto. Così oggi posso dire che tutto quello che è raccontato nel libro è vero, nel senso che gli eventi ufficiali della Storia che vengono citati (battaglie, bombardamenti, schieramenti) sono realmente accaduti, e tutto ciò che riguarda la vita quotidiana accadeva davvero nelle famiglie degli anni Quaranta.
Per questo, la conferma più apprezzata per me viene proprio dalle persone anziane che hanno vissuto quel periodo e che dopo aver letto il libro mi dicono: "E' accaduto anche a me!" o "Era proprio così!".


E’ cambiata secondo te la condizione della donna oggi, i suoi valori, le sue battaglie?

Sì, certamente. 
Il percorso verso l'emancipazione e la parità è ancora lungo e impervio, ma sarebbe sbagliato negare (o rinnegare) quanta strada è già stata fatta.
Noi stesse godiamo dei risultati raggiunti dalle donne che ci hanno preceduto, e saremmo davvero ingrate a non riconoscerlo.
Anzi, il rischio è proprio quello di dare per scontato il punto in cui siamo e quindi abbassare la guardia.
E invece non bisogna adagiarsi sulle conquiste ottenute dalle nostre madri, ma prendere spunto da loro per continuare a lottare con la loro stessa energia affinché le nostre figlie arrivino ancora più in là.


Quanto è importante combattere per le proprie idee?

E' fondamentale lottare per realizzare i propri sogni. Non farsi scoraggiare da chi ci dice che sono folli o irraggiungibili per noi.
Una vita in cui ci adagiamo e ci accontentiamo per paura di rischiare è una vita destinata all'incompiutezza e quindi all'infelicità.

Se parliamo di idee, invece, preferisco non pensare a una contrapposizione netta che ci mette l'uno di fronte all'altro come nemici che devono combattere. Io ho diritto di esprimere le mie idee nella stessa misura in cui tu hai diritto di esprimere le tue. Ma la soluzione migliore spesso sta al di là delle trincee in cui ci asserragliamo, in un terreno di ascolto reciproco e accoglienza, dove il meglio delle mie idee si mescola al meglio delle tue.

Commenti

  1. Bellissima intervista, concordo su molti punti. Brava

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  2. Come sempre bellissima intervista. Oltretutto condivido il suo pensiero di lottare fino all'ultimo per i propri sogni

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  3. Domande molto intelligenti e per nulla scontate. Questa intervista mi è piaciuta davvero.

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  4. Le parole dell’autrice sono molto forti e importanti. Condivido il suo pensiero riguardo la gratitudine che dovremmo mostrare per quelle donne che ci hanno precedute e hanno reso possibile essere quelle che siamo oggi.
    Mai smettere di lottate per i propri sogni. Qualunque essi siano.
    Una bellissima intervista e un libro davvero interessante.

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  5. I ricordi non fanno rumore sarà la mia prossima lettura, non vedo l'ora di iniziarlo! Bellissima intervista, complimenti❤Sono sicura che questo libro non deluderà le mie aspettative.

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  6. Intervista molto interessante. In particolar modo ho trovato davvero puntuale la riflessione circa i sogni e le idee.

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