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Visualizzazione dei post con l'etichetta albi illustrati

Tre albi illustrati per la "Giornata mondiale della gentilezza"

  Lo sapevate che la “Giornata mondiale della Gentilezza” è nata in Giappone?   Nello specifico, questa giornata nasce a Tokio nel 1988 con il World Kindness Movement, e presto si è diffusa in tutto il mondo. Sembra semplice, perché la gentilezza è la semplicità di un gesto fatto con dolcezza e rispetto, di un sorriso, di una carezza. Ma poi nei fatti non è affatto così semplice essere gentili.  Nella quotidianità, purtroppo, lo stress e la tecnologia non fanno che alimentare relazioni basate sulla poca attenzione e l’aggressività, anche e forse soprattutto da parte degli adulti nei confronti delle bambini e bambine che a loro volta le perpetuano a scapito degli altri bambini. La gentilezza è un esercizio di attenzione che ci rende migliori e quindi dovrebbe essere celebrata tutti i giorni, magari e perché no anche attraverso dei meravigliosi albi illustrati da leggere insieme. Ecco quelli che vi propongo oggi, a partire da destra potete vedere: Il piccolo libro della gentile

La natura è tra le pagine di un libro: casa editrice Edizioni Minerva

Oggi voglio presentarvi Edizioni Minerva, una casa editrice che ha saputo cogliere l’essenza del nostro animo proponendoci questi bellissimi libri. Per me LA LEVATRICE di Giovanna Tanelli Bulbarelli, una raccolta di racconti che sono testimonianze reali di vita vissuta da doule e levatrici nella prima metà del secolo scorso. Un mestiere antico, anzi primordiale strettamente legato al lato più tellurico del femminile, tanto che spesso le levatrici venivano scambiate per streghe, oppure le streghe per levatrici - che è poi la stessa cosa. Anche se non mancano controsensi, ad esempio nell’affermazione che si diventa donna, una donna vera quando si diventa madri. Oppure il rifiuto di far abortire una donna che ha subito violenza. D’altronde i tempi erano quelli e la lotta femminista stava appena cominciando. Per Dafne, che ama gli animali e da grande vorrebbe fare la veterinaria, due preziosi quaderni cartonati che contengono ognuno un racconto diverso che narra storie di animali e del

"Troppe cose" di Emily Gravett: nessun nido è "troppo" accogliente

E’ in arrivo un cucciolo, bisogna preparare il nido! Mamma e papà sono in fibrillazione e vogliono rendere il loro più accogliente che mai. Certo e’, però, che se sei una gazza ladra, la situazione può sfuggirti di mano... e forse il nido diventa un po’ “troppo” accogliente. E’ anche vero che un nido non è mai troppo accogliente, perché l’affetto, quello che veramente sa accogliere, non si misura attraverso la quantità delle cose che si predispongono, bensì dalla qualità.  O ancora meglio, il prendersi cura di qualcuno non passa mai dall’accumulo di cose e non si risolve con gli oggetti ma con i sentimenti.  E i sentimenti, quelli postivi come l’amore e la fiducia, non sono mai troppi! Troppe cose parla anche di riciclo, e del rispetto per la natura, perché in questo caso le gazze ladre raccolgono materiali già usati, dando loro nuova vita e nuove funzioni, ma anche qui non bisogna esagerare! A volte la soluzione non è solo riciclare, ma anche, già in partenza accontentarsi di

"Il giardino dimenticato", quando spuntano le "ali". Intervista all'autrice

Il giardino dimenticato   è un testo poetico in tutto e per tutto già solo dalla scelta della carta che sembra essere antica, ruvida al tatto, quasi ingiallita. Con scritte eleganti e magnifiche illustrazioni per sognare la natura in tutto il suo magnifico splendore. Topoi e simboli archetipici ci accompagnano pagina dopo pagina alla scoperta di un giardino ai confini con la città, in qualche modo facilmente raggiungibile, ma al contempo precluso a chi l’ha dimenticato. Ricordandoci almeno nei sogni che cultura e natura non possono e non devono essere separati. Non c’è cultura senza natura, non c’è progresso senza radici. Intervista all'autrice Carlotta de Melas: 1. Alcuni personaggi della storia come la bambina abbandonata, il cane e il giardiniere hanno a mio avviso un profondo significato simbolico, puoi dirci qualcosa di più a riguardo ?⁣ Raccontano di noi stessi e delle nostre emozioni, soprattutto della paura, ma al contempo parlano del bisogno di cura e di essere amati. Il G

BIOGRAFIE ILLUSTRATE: David Bowie, contro gli stereotipi di genere nell'apprendimento

Nelle ricerche svolte in Italia a partire dal lavoro di Irene Biemmi sulla presenza di stereotipi di genere nei libri di testo scolastici destinati alla scuola primaria è evidente come, nonostante lo svilupparsi di una consapevolezza circa l’importanza dell’editoria scolastica nel lavoro di prevenzione delle disuguaglianze e della violenza di genere, sia ancora molto lunga la strada da percorrere.  Già dal 2000 l’Italia ha aderito al codice europeo POLITE  (Pari Opportunità nei Libri di TEsto), ad oggi l’esperienza di ricerca e di intervento per la parità di genere nel sistema formativo più capillare realizzata nel nostro paese, tuttavia nei libri di testo lo spazio concesso ai due generi e il modo in cui vengono rappresentati è evidentemente sbilanciato. Mentre il genere maschile è molto più presente tanto nella parte scritta quanto nelle immagini che la accompagnano nel ruolo di protagonista, il genere femminile è spesso secondario.  Inoltre, in tali testi, il genere maschile è più

I tuoi sogni sono stelle, intervista a Sara Franci

Quando guardate le stelle cadenti esprimete un desiderio?⁣ Una delle cose più belle che ho imparato dalle fiabe, in questo caso da Cenerentola, e’ che i sogni sono desideri di felicità. E quindi sì, i sogni sono stelle e ogni bambino ne dovrebbe avere a migliaia quante sono le stelle nel cielo.⁣ ⁣ Questo albo illustrato e’ un inno coloratissimo a credere nei propri sogni, attraverso un’alternanza armonica di immagini e parole.⁣ ⁣ Posso fare un’unica osservazione, oltretutto attenzione perché proviene da Dafne, relativa a un’incongruenza nel testo.⁣ Ad esempio tra i sogni relativi a cosa si vuole fare da grandi  una bimba nella giungla e’ accompagnata dal seguente testo “ farò l’esploratore”, Dafne si è stupita molto dicendomi: “ma non è un’esploratrice?”⁣ ⁣ Questa cosa mi ha colpita e volevo chiedere all’autrice Sara Franci se è voluto, magari mostrando nello iato tra immagine e parole la parità di genere o se è stato un impedimento della lingua italiana, o entrambe le cose! Ed ecco qu

"Alice nel Paese delle Meraviglie": breve storia delle sue illustrazioni

" A che serve un libro senza figure?” - Lewis Carroll Non c’è cosa più bella, penso, che introdurre con “ Alice nel paese delle meraviglie ” la mia nuova rubrica #leggerealcontrario dedicata ai libri illustrati! Di cosa si tratta? Vi parlerò delle immagini nei libri per bambini a partire dalle mie ricerche in campo di cultura visuale e letteratura dell’infanzia.  Perchè per me l eggere al contrario significa  girare il libro per mostrare ai bimbi e alle bimbi le figure, indica che non per forza bisogna cominciare dall’inizio, che le immagini non rispecchiano sempre e solo il testo,  che vi  possono essere molteplici interpretazioni,  e sprona a varcare la soglia dell’invisibile nascosto in tutto ciò che abbiamo davanti agli occhi. Ed ecco perchè mi sento di cominciare proprio da Alice... La storia delle illustrazioni del capolavoro di Carroll e’ tanto lunga quanto illustre. Qui vi presento una piccola scelta tra gli artisti che piu’ mi hanno colpito e le novità in libreria! Partia

Intervista a Francesca Archinto, fondatrice BabaLibri

Intervista sul ruolo delle immagini nelle pubblicazioni rivolte alla prima infanzia ai fini di una pedagogia inclusiva Oggi ho l'onore di presentarvi un'intervista a una persona speciale, Francesca Archinto, relativa ad alcune scelte editoriali della   nota casa editrice BabaLibri. Non deve stupire che secondo Francesca sia il linguaggio delle emozioni ad essere quello privilegiato per arrivare al cuore dei bambini e così, io spero vivamente, a quello degli adulti che se ne occupano.  Il classico di Leo Lionni è secondo me l'esempio per eccellenza della potenzialtià dell'albo illustrato (picutre book) che coniugando il linguaggio verbale e quello visuale riesce a veicolare valori importantissimi come quelli dell'importanza dell'accoglienza della diversità e dell'amicizia. 1. Quale è la percentuale di libri che sensibilizza al tema della differenza sulla totalità delle vostre pubblicazioni indirizzate alla prima infanzia (2-6 anni)? È difficile rispondere a q

Intervista a Martina Pellegrini, MIMebù

L’intervista è incentrata sul ruolo e la potenzialità che hanno le immagini o le illustrazioni nelle diverse pubblicazioni letterarie rivolte alla prima infanzia, quindi alla fascia d’età dei bambini che va dai due ai sei anni. Nella convinzione che la lettura e, nello specifico la lettura correlata da immagini, sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei bambini di tale fascia d’età - considerata unanimemente dai ricercatori a partire da Piaget e Bruner  “periodo della padronanza dei simboli”- , si prendono in considerazione i seguenti ambiti letterari: pubblicazioni sul mito, le fiabe, gli albi illustrati e le pubblicazioni scientifiche.  Nello specifico, si vuole indagare quanto sia importante la scelta delle immagini per veicolare determinati valori, primo fra tutti quello della differenza sia di genere sia etnica.  Le domande di seguito elencate sono quindi relative al mio progetto di tesi “Leggere al contrario: la potenzialità delle immagini nell’apprendimento inclusivo” in