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"La mia Ingeborg", recensione del nuovo thriller nordico di Tore Renberg

“Sono Tollak di Ingeborg. Appartengo al passato.” Con queste frasi tagliate con l’accetta, capiamo sin dall’inizio con chi abbiamo a che fare. Tollak, il protagonista, ha una visione molto ristretta del mondo e della vita. Non lascerà mai la sua casa nei boschi del Vestmarka, cupi e selvaggi come lui. Per lui è impossibile capire chi se ne va, come i suoi figli, Hillevi e Jan Vidar. “Hillevi mi aggredisce. Da tempo siamo come due pietre, due pietre che cozzano l’una contro l'altra. Nessuno dei due vuole cedere e lo scontro continua, si ripete, va avanti. Non abita più qui da noi, non abita più in paese, non abita neanche più in città. Doveva andare a vivere a Oslo, nella capitale. Siede nel suo ufficio all’università, fa la ricercatrice , sostiene, scrive, dice. A mio avviso sta pisciando su tutto quello che hanno costruito i suoi antenati. Le sue antenate. È così pazzesco che mi rifiuto di parlarne. Una volta ho letto uno di questi articoli che ha scritto. Avevo comprato apposita

"Amarsi" di Elizabeth Jane Howard

Elizabeth Jane Howard (1923- 2014) è stata una scrittrice britannica. Dopo aver avuto esperienze come modella e attrice, nel 1951 vinse il John Llewellyn Rhys Prize grazie al suo primo romanzo, The Beautiful Visit pubblicato l'anno precedente Amarsi è uno dei suoi ultimi romanzi, proposto in Italia da Fazi Editore dopo la fortunata saga   dei Cazalet. Sono molti i protagonisti di questo romanzo, scritto magistralmente e ambientato negli anni ‘60 fra Londra e il paesino   rurale di Melton, nel West Country. Le storie di diverse famiglie, alcune tradizionali e altre meno, si intrecciano di continuo, su diversi piani. Ci sono due fratelli e uno zio che fanno da genitori alla piccola Hatty, una grintosa giardiniera sessantenne e la sua giovane nipote, ancora in cerca del suo posto nel mondo. Un miliardario con la proposta di matrimonio facile e un nobile spiantato a cui piacerebbe avere i soldi del miliardario, ma deve invece accontentarsi della sua cadente casa di famiglia.   L’altro

La pasticciera di mezzanotte di Desy Icardi

  "«Cosa non ti è chiaro, Marianna?». Con te ho un'intesa magnifica, ma talvolta capire i tuoi muti discorsi non è semplice. «Ah, ci sono! Intendi il punto di vista narrativo. Sì, hai ragione, nella mia storia lo cambio spesso. Sai, Marianna, questo è probabilmente l'unico romanzo che scriverò, e non riuscivo a decidere se narrare la storia in prima o terza persona, così ho pensato di utilizzarle entrambe: la prima persona per i momenti dei quali sono stato testimone diretto, la terza per la vita di Jolanda, alla quale non ho assistito. No, Marianna, non ho inventato nulla riguardo a Jolanda, i fatti sono veri e io mi sono limitato a trascriverli e romanzarli, in veste di narratore onnisciente». La tua espressione è perplessa. «Onnisciente vuol dire che sa tutto: vede attraverso le porte chiuse, ascolta i pensieri, è un gran ficcanaso, insomma». Ridi e mi fai l'occhiolino. «Certo, mai ficcanaso come quando ho letto le lettere di mia madre e Isabella, che poi mi sono co

108 Rintocchi, Il capodanno giapponese

  “Davanti all'espressione imbronciata del mare, la gente dell'isola era solita scuotere il capo. Shõganainaa , dicevano i vecchi, «Non c'è niente da fare!». Shõganainaa , facevano loro eco i bambini, ancora senza capire. Rimaneva tuttavia la certezza che tutto quanto venisse dal mare fosse materia di contrattazione con le divinità che gestivano il tempo e le onde, onde che, durante la stagione invernale, si alzavano in cavalloni che raggiungevano vette. La storia diceva di sedici metri anche. Ma l'isola sapeva aspettare.”   Il mare in tempesta, l’attesa dell’arrivo degli approvvigionamenti nei tre giorni prima del capodanno, in cui in Giappone ci si da un gran da fare per sistemare ogni cosa e preparasi al meglio all’anno che verrà. Questo vale anche sull’isola più piccola dell'arcipelago di Izu, anche e soprattutto per Sohara Mamoru, il tuttofare della comunità. Sin da quando è un bambino sa che “tutto si guasta, si incrina, invecchia, si rompe” e la cosa migliore

Divini rivali di Rebecca Ross

Dopo aver letto Divini Rivali , di Rebecca Ross, l’unica domanda da farsi è: quando esce il prossimo?! Iris e Roman, giovanissimi giornalisti in erba, si incontrano (o forse meglio dire si scontano?) in diversi piani di realtà; nasce, loro malgrado un rapporto intimo, che diventa a loro indispensabile per crescere e andare avanti nella vita. Tutto questo negli anni ‘20, in un luogo che forse potrebbe essere l’America, dove due divinità, una sotterranea, Dacre, e l’altra Celestiale, Enva, sono impegnate in una guerra tremenda.  Un libro che regalerei anche a chi non è un appassionato di fantasy, un libro mai noioso e dal ritmo perfetto, che si inizia e non si vorrebbe più chiudere. “Credo che indossiamo tutti un'armatura. E credo che chi non lo faccia sia un folle che si espone al rischio di essere ferito dagli spigoli spietati del mondo, ancora e ancora. Se però ho imparato qualcosa da questi folli, è che la vulnerabilità è una forza che molti di noi temono. Ci vuole coraggio a las

Narrating Equality, un premio per educare alla parità

Cara Maria Grazia, ho il piacere di intervistarti di nuovo sul mio blog, dopo l’uscita del tuo “ La bambina che aveva parole ”, questa volta sul premio “ Narrating Equality ” da te ideato.   1. Puoi raccontarci qualcosa di più del premio, come è nata l’idea? L’idea del premio è nata dalla sottoscritta nel 2011 circa. Poiché mi occupavo di promozione alla lettura per la Casa editrice Piemme, attraverso corsi di aggiornamento per insegnanti, il mondo della letteratura per l’infanzia era qualcosa di familiare per me. Tuttavia al tempo pochissimi testi, almeno in Italia, accoglievano un chiaro messaggio di contrasto agli stereotipi di genere soprattutto per la fascia dei piccoli (3-8 anni). Il Premio sin dall’inizio ha avuto questo chiaro obiettivo: selezionare e pubblicare storie libere da stereotipi di genere per poi farle diventare strumenti da utilizzare in contesti scolastici, attraverso laboratori tematici. Sino al 2017 il premio si è chiamato Narrare la parità , ma dalla quinta ediz

Intervista a Valentina Bianco, autrice di libri per bambine e bambini

Oggi voglio presentarvi Valentina Bianco con un’intervista speciale che voglio farle qui sul mio blog. Ha scritto due libri per bambine e bambini editi da Infilaindiana , sono prime letture adatte per bambine dai sette anni e mi ha risposto ad alcune domande per farveli conoscere meglio. 1. Come è nata la storia de “ Il Libro Rosso ” ? "Il Libro Rosso" nasce dal desiderio di far scoprire ai più piccoli il magnifico mondo della lettura e del viaggio che facciamo ogni volta che ci perdiamo tra le righe di un buon libro. Avvicinare i bimbi al mondo della lettura è uno dei miei primissimi obiettivi e il mio libro nasce proprio con questo intento, l'intento di piantare il semino della lettura già da piccini educando i bimbi alla lettura.  2. Come sono nate le “Storie per bambini pasticcioni "?   "Storie per bambini pasticcioni" nasce osservando proprio un mio piccolo amico un po' "pasticcione". Ne combinava di tutti i colori e dopo ogni marachella